Partenopei: Alfonso

Partenopei: Alfonso, da poco ha realizzato il suo desiderio più grande, tornare nella nostra Napoli, dopo 4 anni lontano da casa per il suo lavoro. Alfonso è un macchinista e dopo aver guidato per tanti anni nel Nord Italia treni merci finalmente è riuscito a iniziare il suo percorso nelle Ferrovie dello Stato Italiane con base di partenza Napoli

Alfonso, ora finalmente stai tornando a Napoli, quanti anni sei stato lontano dalla nostra Partenope?
Sono stato lontanto dalla mia amata Partenope per ben 4 anni e un mese! Una eternità!!!

Ci racconti la tua sensazione lontano da casa?
Sei a casa… non ti rendi conto di ciò che hai, di ciò che vedi, di ciò che senti: il mare, le isole, il golfo, la gente, la tradizione, la musica, il cielo azzurro. Ti arriva una proposta di lavoro, è l’occasione della tua vita… la accetti, anche con entusiasmo; lo stesso entusiasmo che porti dietro, con te, in una nuova realtà, una nuova città, un modo di essere diverso dal tuo! Ed è allora che la malinconia cresce… pensi a ciò che hai lasciato. Ma chi ti ha costretto? Hai scelto tu?! No… ha scelto la necessità per te e, ad un tratto, ti accorgi anche che la scelta che hai fatto è quella giusta. Ma poi cominci a sentire un vuoto dentro… un vuoto che solo la mia Napoli può colmare. Maledettamente bella… bella da lasciarti il segno. Napoli è comm’ a mamm: chi a ten è ricc e nun o sap… ed è allora che desideri tornare! Riassaporare i suoi gusti, apprezzare le sue bellezze con la speranza che “mamma” Napoli perdoni la tua assenza… ma una cosa è sicuro: o ‘core to regn semp e gioia.

Dopo la timidezza iniziale comincia a trasparire una forte emozione dalle parole di Alfonso, i suoi racconti lontano da Napoli e le tante giornate passate con quella continua speranza di vedere il premio per la scelta fatta.

Alfonso-Amato

Qual è stato il momento più duro che hai affrontato in questi anni?
Beh… il momento più duro che ho affrontato in questi anni di lontananza è stato senz’altro fare le valigie… per poi essere consapevole (ma l’ho realizzato molto dopo…) che non ero più a casa! Anche la pandemia ha giocato un ruolo fondamentale in questa “lontananza”. Non nascondo che ho provato la stessa sensazione ogni volta che sono tornato e, inevitabilmente, arrivava il momento di rientrare!

Si percepisce dalle sue parole la malinconia provata in quei momenti; malinconia provata poi ogni volta che quella routine del rientro a Verona si ripeteva. Alfonso ha sempre fatto trasparire un amore unico per la sua città, le sue tradizioni e la sua famiglia.

Molto spesso si parla di Napoletani denigrati quando sono fuori, tu hai avuto degli episodi simili? Ne vuoi raccontare uno?
Forse sarò stato fortunato… un napoletano fortunato al Nord! Non mi è mai capitato nulla che mi facesse pensare che qualcuno volesse denigrarmi! Anzi, ho legato con diverse persone del posto e tutti mi hanno voluto bene! Forse perché nel mio ambiente di lavoro eravamo tutti meridionali?! Scherzo!

La prima cosa che facevi appena tornato a Napoli, ovviamente dopo aver riabbracciato i tuoi cari
Respirare, senza dubbio l’aria che solo il mare sa offrire! L’odore del mare, i suoni del mare mi calmano da quella rabbia che porto dentro per essere stato lontano dalla mia Partenope! E poi… ‘na bella pizza, la regina di Napoli!

Pizza e mare, tanta semplicità eppure un sorriso enorme ci viene regalato in questo racconto. Ora Alfonso sa che potrà andare vicino al mare ogni volta che vorrà e potrà finalmente assaporare una delle tante pizze che offre questa città e quella rabbia mista a malinconia è definitivamente scomparsa.
Tutta la serenità ritrovata da Alfonso ci viene trasmessa dalla risposta alla nostra ultima domanda.

In conclusione, dai un consiglio a chi, come te, è stato costretto ad andare via dalla nostra città
È sempre difficile accettare di andare via dal posto dove sei nato… lasciare la famiglia, la persona che ami, i luoghi che senti tuoi è ogni volta un colpo al cuore. Ma questi sacrifici sono stati ripagati: oggi sono di nuovo a casa, con il lavoro che ho sempre sognato (e anche con una buona dose di fortuna, quella ahimè non deve mancare mai!!!) e quindi posso solo ringraziare dì essere stato “costretto” ad emigrare per poter gettare le basi per costruirmi un futuro nella mia città! Non mollate mai, inseguite i vostri sogni, fatelo a tutti i costi… credeteci! Qualcosa di bello in serbo c’è sempre, per ognuno di noi.

Partenopei: Alfonso

Partenopei: Alfonso, da poco ha realizzato il suo desiderio più grande, tornare nella nostra Napoli, dopo 4 anni lontano da casa per il suo lavoro. Alfonso è un macchinista e dopo aver guidato per tanti anni nel Nord Italia treni merci finalmente è riuscito a iniziare il suo percorso nelle Ferrovie dello Stato Italiane con base di partenza Napoli

Alfonso, ora finalmente stai tornando a Napoli, quanti anni sei stato lontano dalla nostra Partenope?
Sono stato lontanto dalla mia amata Partenope per ben 4 anni e un mese! Una eternità!!!

Ci racconti la tua sensazione lontano da casa?
Sei a casa… non ti rendi conto di ciò che hai, di ciò che vedi, di ciò che senti: il mare, le isole, il golfo, la gente, la tradizione, la musica, il cielo azzurro. Ti arriva una proposta di lavoro, è l’occasione della tua vita… la accetti, anche con entusiasmo; lo stesso entusiasmo che porti dietro, con te, in una nuova realtà, una nuova città, un modo di essere diverso dal tuo! Ed è allora che la malinconia cresce… pensi a ciò che hai lasciato. Ma chi ti ha costretto? Hai scelto tu?! No… ha scelto la necessità per te e, ad un tratto, ti accorgi anche che la scelta che hai fatto è quella giusta. Ma poi cominci a sentire un vuoto dentro… un vuoto che solo la mia Napoli può colmare. Maledettamente bella… bella da lasciarti il segno. Napoli è comm’ a mamm: chi a ten è ricc e nun o sap… ed è allora che desideri tornare! Riassaporare i suoi gusti, apprezzare le sue bellezze con la speranza che “mamma” Napoli perdoni la tua assenza… ma una cosa è sicuro: o ‘core to regn semp e gioia.

Dopo la timidezza iniziale comincia a trasparire una forte emozione dalle parole di Alfonso, i suoi racconti lontano da Napoli e le tante giornate passate con quella continua speranza di vedere il premio per la scelta fatta.

Alfonso-Amato

Qual è stato il momento più duro che hai affrontato in questi anni?
Beh… il momento più duro che ho affrontato in questi anni di lontananza è stato senz’altro fare le valigie… per poi essere consapevole (ma l’ho realizzato molto dopo…) che non ero più a casa! Anche la pandemia ha giocato un ruolo fondamentale in questa “lontananza”. Non nascondo che ho provato la stessa sensazione ogni volta che sono tornato e, inevitabilmente, arrivava il momento di rientrare!

Si percepisce dalle sue parole la malinconia provata in quei momenti; malinconia provata poi ogni volta che quella routine del rientro a Verona si ripeteva. Alfonso ha sempre fatto trasparire un amore unico per la sua città, le sue tradizioni e la sua famiglia.

Molto spesso si parla di Napoletani denigrati quando sono fuori, tu hai avuto degli episodi simili? Ne vuoi raccontare uno?
Forse sarò stato fortunato… un napoletano fortunato al Nord! Non mi è mai capitato nulla che mi facesse pensare che qualcuno volesse denigrarmi! Anzi, ho legato con diverse persone del posto e tutti mi hanno voluto bene! Forse perché nel mio ambiente di lavoro eravamo tutti meridionali?! Scherzo!

La prima cosa che facevi appena tornato a Napoli, ovviamente dopo aver riabbracciato i tuoi cari
Respirare, senza dubbio l’aria che solo il mare sa offrire! L’odore del mare, i suoni del mare mi calmano da quella rabbia che porto dentro per essere stato lontano dalla mia Partenope! E poi… ‘na bella pizza, la regina di Napoli!

Pizza e mare, tanta semplicità eppure un sorriso enorme ci viene regalato in questo racconto. Ora Alfonso sa che potrà andare vicino al mare ogni volta che vorrà e potrà finalmente assaporare una delle tante pizze che offre questa città e quella rabbia mista a malinconia è definitivamente scomparsa.
Tutta la serenità ritrovata da Alfonso ci viene trasmessa dalla risposta alla nostra ultima domanda.

In conclusione, dai un consiglio a chi, come te, è stato costretto ad andare via dalla nostra città
È sempre difficile accettare di andare via dal posto dove sei nato… lasciare la famiglia, la persona che ami, i luoghi che senti tuoi è ogni volta un colpo al cuore. Ma questi sacrifici sono stati ripagati: oggi sono di nuovo a casa, con il lavoro che ho sempre sognato (e anche con una buona dose di fortuna, quella ahimè non deve mancare mai!!!) e quindi posso solo ringraziare dì essere stato “costretto” ad emigrare per poter gettare le basi per costruirmi un futuro nella mia città! Non mollate mai, inseguite i vostri sogni, fatelo a tutti i costi… credeteci! Qualcosa di bello in serbo c’è sempre, per ognuno di noi.

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